Arte rupestre della Valcamonica
Lombardia > Brescia > Valcamonica
La Valle Camonica, nell’area alpina dell’Italia settentrionale, si trova in provincia di Brescia e costituisce una delle più ampie collezioni di petroglifi preistorici del mondo.
L’arte rupestre della Valcamonica è incisa su circa 2500 rocce in oltre 180 località comprese in 24 comuni, con una particolare concentrazione nelle municipalità di Capo di Ponte, Ceto, Cimbergo e Paspardo, Sonico, Sellero, Darfo Boario Terme, Ossimo. In questi comuni esistono 8 parchi attrezzati per la visita. Le incisioni, presenti su rocce su entrambi i lati della valle, raccontano la storia degli abitanti di questi luoghi in un lungo arco temporale. Rendono emozionante la visita e raccontano l’evoluzione degli usi e dei costumi dei nostri antenati dalla preistoria fin quasi ai nostri giorni.
Come arrivare
Quattro Parchi Archeologici hanno sede a Capo di Ponte. Ci sono poi la Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, i Parchi di Darfo Boario Terme, di Ossimo, di Sellero e quello di Sonico.
Per raggiungere l’area in cui sono presenti i parchi in cui è possibile ammirare l’arte rupestre in Valcamonica, in auto o in camper, si percorre l’Autostrada A4 (Torino – Trieste) provienendo da sud. Da qui l’uscita consigliata per chi arriva da Verona è Brescia. Si prosegue quindi in direzione Lago d’Iseo lungo la superstrada SP BS 510. Mentre per chi arriva da Milano l’uscita consigliata è Bergamo. Per poi proseguire in direzione Lago d’Iseo lungo la SS 42 del Tonale e della Mendola.
Per chi arriva da Nord-Est attraverso l’Autostrada A22 (Brennero – Modena) si consiglia di uscire a San Michele all’Adige e imboccare la SS 43 della Val di Non fino a Sarnonico dove ci s’innesta sulla SS 42 del Tonale e della Mendola in direzione passo del Tonale.
Da Nord-Ovest per chi proviene dal passo dello Spluga si supera Sondrio e seguendo le SS 36 e 38 si proseguire fino a Tresenda e da qui verso Aprica sulla SS 39.
Dal Lago di Como s’imbocca la SS 38 in direzione di Sondrio. Una volta giunti a Tresenda si devia a destra in direzione Aprica lungo la SS 39.
Per chi si muove in Camper l’area di sosta consigliata è quella di Concarena di Capo di Ponte (BS) in località Prada di Capo di Ponte.
Coordinate GPS 46°01’27.9″N 10°20’36.0″E
GoogleMap https://goo.gl/maps/LBHmtBCkwHAUT5nX6
Open Maps https://osm.org/go/0Cs3mP9EJ–
L’area è attrezzata con una vasta area verde, dotata di 12 piazzole su asfalto e ulteriore spazio su prato, energia elettrica e carico/scarico.
Per info e prenotazioni contattare il 346.1335662
Cosa vedere
L’area in cui è racchiusa l’arte rupestre della Valcamonica, è stata il primo sito italiano ad essere iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1979. Qui sono stati rivenuti oltre centoquarantamila simboli e figure intagliate nella roccia in un periodo di circa 8000 anni. Le figure descrivono temi collegati all’agricoltura, alla navigazione, alla guerra, alla caccia, alla magia. Non è inusuale trovare nell’arte rupestre della Valcamonica anche rappresentazioni di figure geometriche simboliche, attribuite al popolo dei Camuni.
Attualmente i parchi in cui si possono ammirare le incisioni rupestri sono otto. Nei siti è possibile ammirare numerosi simboli incisi sulle rocce. Le teorie che li riguardano sono numerose. Tra le varie figure sono rappresentati cacciatori, guerrieri, contadini, carri, aratri, cavalli, buoi, cervi, uccelli acquatici e cani. Ma anche capanne e persino torri medievali. In Valcamonica le incisioni rupestri legano in un connubio unico storia, religione ed i sentimenti dell’Uomo in un viaggio che ha il sapore del ritorno al passato.
La maggior parte delle incisioni è stata realizzata con la tecnica della martellina ed in numero minore con la tecnica del graffito. Le figure si presentano spesso in relazione logica tra loro a illustrazione di un rito religioso o di una scena di caccia o di lotta. La loro funzione è riconducibile a riti celebrativi commemorativi iniziatici o propiziatori. Tra i segni più noti dell’arte rupestre della Val Camonica spicca la cosiddetta Rosa Camuna oggi simbolo ufficiale della Regione Lombardia.
I diversi siti in cui è possibile ammirare l’arte rupestre della Valcamonica sono tutti visitabili con un unico biglietto.
Il biglietto è acquistabile anche online dal seguente sito:
https://www.musement.com/it/brescia/valle-camonica-pass-incisioni-268862/?aid=ValleCamonica
Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane di Capo di Ponte
Coordinate Gps 46°01’42.6″N 10°21’02.8″E
GoogleMap https://goo.gl/maps/MdU1LQohcPrPQqeVA
Open Maps https://osm.org/go/0Cs3m8Yi
Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, a Capo di Ponte, è stato il primo parco istituito in Valle Camonica nel 1955.
L’area del Parco è di oltre 14 ettari. E’ uno dei più importanti complessi di rocce incise della Valcamonica. La visita diura circa 4 ore lungo un percorso di 3 chilometri in cui è possibile ammirare 104 rocce di arenaria di colore grigio-violaceo, levigate dall’azione dei ghiacciai, incide gli antichi abitanti della valle con un percussore litico, ossia con la punta di pietra.
La cronologia delle incisioni si colloca tra il Neolitico (V-IV millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.), L’epoca con più testimonianze è l’età del Ferro, quando la Valle era abitata dai Camuni. Alcune rocce sono di notevoli dimensioni e hanno numerose incisioni. Spicca tra tutte la Roccia 1 che presenta un migliaio di figure incise. Tra queste ci sono figure di animali, uomini armati, telai verticali a pesi, palette, edifici, coppelle e un labirinto.
Caratteristico del luogo sono le rappresentazioni di figure umane realizzate nella posizione dell’orante, ossia con braccia rivolte verso l’alto, gambe contrapposte e corpo lineare. Si tratta di una rappresentazione che va dal Neolitico agli inizi dell’età del Ferro.
Tra le rappresentazioni presenti nel Parco Nazionale di Naquane spicca sulla roccia 35 la famosa raffigurazione del sacerdote che corre. Molto interessante è anche la raffigurazione divine rappresentata nella Roccia 70 su cui è presente una figura di grandi dimensioni, dalle evidenti corna di cervo, che rappresenta il dio Cernunnos.
MuPre – Museo Nazionale della Preistoria di Capo di Ponte
Coordinate Gps 46°01’49.8″N 10°20’39.8″E
– https://goo.gl/maps/UE3UatLSS6XrrYXf6
– https://osm.org/go/0Cs3nY0s
Il Museo Nazionale della Preistoria espone i reperti che fanno comprendere gli aspetti del vivere quotidiano delle popolazioni della Valcamonica.
Il popolo dei Camuni ha lasciato tracce nella Valle viene raccontato nel percorso museale attraverso i santuari megalitici dell’età del Rame che venivano corredati di stele e massi-menhir istoriati.
Si tratta di reperti a volte di imponenti dimensioni molto suggestivi che rendono la Valle partecipe dell’esteso fenomeno del megalitismo europeo. Al secondo piano del MuPre viene dato spazio al primo popolamento della Valle nel Paleolitico e Mesolitico.Qui è stata ricostruita una capanna del Paleolitico Superiore, risalente ad oltre 13.000 anni fa, scoperta in riva al fiume a Cividate Camuno.
Proseguendo nel percorso vengono raccontati gli insediamenti, le metodologie di costruzione, le strategiue difensive a controllo delle vie di transito e delle risorse.
Ampio spazio viene dato alla scrittura camuna, la cui origine e diffusione in Valle è ancora discussa. Il percorso si chiude con le sepolture. Qui viene ricostruita la complessa concezione della morte nell’età del Rame, vengono raccontate le pratiche delle popolazioni della Valle.
Parco Archeologico di Seradina Bedolina
Coordinate Gps 46°02’01.5″N 10°20’29.7″E
https://goo.gl/maps/UE3UatLSS6XrrYXf6
https://osm.org/go/0Cs3yCyHR–?node=4985713317
Il parco archeologico di Seradina-Bedolina si trova nel territorio di Capo di Ponte. Nasce nel 2005 con l’intento di salvaguardare e proteggere il ricco patrimonio d’arte rupestre presente nell’area. La particolarità di questo luogo è legata in particolar modo all’esposizione del sole piuttosto unica. Oltre alla flora qui presente che è solitamente presente in territori dal clima più caldo.
Tra le specie più preziose da ammirare c’è l’Opuntia Compressa. Si tratta di un piccolo fico d’India che con i suoi frutti viola richiama le sfumature della roccia affiorante.
I percorsi alla scoperta del parco sono cinque e permettono di scoprire varie tipologie di incisioni. Dai maestosi guerrieri-cacciatori, alle numerose scene di aratura fino alle iscrizioni in Nord Etrusco. Lungo il sentiero poi che collega l’area di Seradina a Bedolina ci sono numerose incisioni di corni, strumenti musicali e l’antica mappa dell’insediamento di Bedolina.
Ma il fiore all’occhiello del parco archeologico di Seradina_Bedolina è la roccia 12 di Seradina I. Qui è possibile ammirare un centinaio di figure, curate e dinamiche in cui sono rappresentate scene di caccia al cervo e di aratura. Nelle incisioni tra le varie figure si riconoscono duellanti, cavalieri, cervi dalle grandi corna, cani dalla bocca spalancata.
Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo
Coordinate Gps 46°01′06″N 10°21′10″E
https://goo.gl/maps/1RRaekkuGHStxjgz9
https://osm.org/go/0Cs3oMtIR–
La riserva è l’area archeologica protetta più grande della Valcamonica, si estende per circa 300 ettari abbracciando i tre paesi di Nadro di Ceto, Cimbergo e Paspardo. E’ consigliato accedere dal Museo didattico che sorge nel comune di Ceto, frazione Nadro (biglietteria, informazioni, servizi, materiali illustrativi). Le iscrizioni rupestri presenti nel territorio della riserva, individuate nel 1975, risalgono a un periodo compreso tra il V millennio avanti Cristo e l’Età Moderna (fino al XX secolo). Quelle più significative sono le iscrizioni risalenti all’Età del Bronzo (II millennio a.C.) e quelle del periodo di influenza etrusca.
Le rocce incise sono calate in un ambiente naturale di montagna che conserva le tracce dell’intervento dell’uomo nel tempo. Tra i numerosi percorsi di visita quelli assolutamente da fare sono:
Ceto: Area di Foppe di Nadro
Cimbergo: Area di Campanine
Paspardo: Area di Plas, In Vall, Sottolaiolo
La Riserva Naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo è percorsa da sentieri sterrati e strade agro-silvo-pastorali. In particoalre, presso l’area di Foppe di Nadro si più visitare il Villaggio Preistoco, con ricostruzione di riparo mesolitico, capanna neolitica e abitazione alpina dell’età del ferro.
All’interno dei boschi della Riserva si trovano delle baite ristrutturate denominate Foresterie che consentono l’alloggio di turisti.
Area archeologica di Luine
Coordinate Gps 45°53’27.8″N 10°10’42.3″E
https://g.page/Luine?share
https://osm.org/go/0CsasLzjA–
L’Area archeologica di Luine è situata nel comune di Darfo Boario Terme. E’ caratterizzata da numerose incisioni rupestri, resti di probabili luoghi di culto , fondi di capanna e strutture murarie a secco. Si ritiene che i luoghi di culto siano la prova che nel luogo ci fosse una sorta di santuario, utilizzato da una o più comunità preistoriche per svolgere cerimonie religiose collettive.
A Luine si possono vedere le più antiche incisioni rupestri del ciclo camuno, risalenti al periodo mesolitico. La roccia più bella e famosa è la numero 34. Sualla sua grande superficie inclinata, completamente ricoperta di incisioni, sono riconoscibili figure come la grande sagoma di animale, risalente a circa 10.000 anni fa, e guerrieri, incisi nel periodo dell’età del Ferro del I millennio avanti Cristo. Questa roccia è considerata fra le più belle della Valle Camonica.
Parco archeologico di Asinino-Anvòia
Coordinate Gps 45°57’19.8″N 10°14’47.0″E
https://goo.gl/maps/o1UyrYyHD7NwjrCr6
https://osm.org/go/0Csx0ySrz–
Il parco archeologico di Asinino-Anvòia sull’altopiano di Ossimo-Borno è composto da diverse aree di culto in cui sono state rinvenute resti di di stele e massi attorno ai quali si svolgevano cerimonie e riti nell’età del Rame (III millennio a.C.). Presso il sito sono presenti diversi pannelli informativi che raccontano le campagne di scavo condotte nell’area di Anvòia, tra il 1988 ed il 2003, da Francesco Fedele.
Famosi sono i quattro grandi massi, allineati secondo un orientamento nord-sud. Sulle loro superfici sono incisi volti umani stilizzati. Sul monolite denominato “M3” sono presenti alcune raffigurazioni di pugnali a lama triangolare e pomo semilunato, di tipo “Remedello”, riaslenti al 2800-2400 avanti Cristo.
Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero
Coordinate Gps 46°03’25.7″N 10°20’37.0″E
https://goo.gl/maps/L6FWvU7Rh7KqaNJo8
https://osm.org/go/0CtiilQIB–
Il sito del Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero racchiude ben quattro diversi siti d’arte rupestre e l’area mineraria di Carona.
Il sito si trova a nord-ovest, sopra Sellero, a circa 800 metri di altezza. L’attività mineraria in Valcamonica è stata attiva sin dal primo millennio avanti Cristo, in piena età del ferro, e qui si è sviluppata fino al XVI e XVII secolo.
Ad oggi è possibile visitare il solo sito rupestre di Carpène, l’unico che offre un itinerario di visita. Il percorso per raggiungere le rocce di Carpène è una bella passeggiata accessibile a tutti, tra salite e tratti pianeggianti, con partenza dal paese di Sellero, vicino al torrente Re.
La camminata dura circa mezzora e porta all’area attrezzata dov’è possibile ammirare alcune delle circa venti superfici che compongono il Parco Comunale Archeologico e Minerario di Sellero.
Le superfici affioranti sono caratterizzate da una roccia dura con striature metalliche che denunciano la presenza di quarzo al loro interno, una pietra dura difficile da incidere. Le figure qui rappresentate sono dell’età del Rame, del Bronzo (III-II millennio avanti Cristo) e dell’età del Ferro (I millennio avanti Cristo). Le figure più importanti di questo parco sono state rappresentate nelle grandi rocce 2 e 3. Qui è possibile ammirare l’importante maestoso insieme di elementi geometrici definito da alcuni studiosi “idolo femminile” da altri “mappa topografica”.
C’è poi la raffigurazione del “viandante” che si pensa possa essere il dio celtico Esus. Ed è qui che è presente la più grande incisione di “Rosa Camuna” della Valcamonica.
Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate” di Sonico
Coordinate Gps 46°09’43.2″N 10°21’14.6″E
https://goo.gl/maps/FSwgAbRYF3YttJd18
https://osm.org/go/0Ctmtak0g–
L’area del Percorso Pluritematico del “Coren delle Fate” di Sonico è caratterizzata dalla presenza di rocce micascistiche (Scisti di Edolo). Si tratta di rocce dure e rugose, difficili da incidere.
L’itinerario alla scoperta di questo percorso parte dal centro storico del paese di Sonico. Da qui si segue il percorso segnalato dai pannelli del Parco dell’Adamello che ci conducono all’interno di un bosco di castagni. La prima parte dell’itinerario è in leggera salita fino al bivio da cui si imbocca la parte più ripida del percorso che conduce alle rocce incise.
La visuale che si puiò ammirare dalla roccia 1 è davvero incantevole. Si tratta di un belvedere naturale da cui è possibile vedere l’inizio della Valle di Corteno ed il paese di Edolo, alle cui spalle c’è il Passo del Tonale e quindi il Trentino.
Le incisioni presenti in quest’area rappresentano figure geometriche e palette. Cerchi, linee e coppelle (piccole incisioni circolari) si alternano e abbinano in svariati modi creando giochi e composizioni spesso uniti tra loro da linee e canalette. Il professor Anati, che ha studiato per anni queste rocce, ha ipotizzato che le figure fossero la rappresentazione di un “idolo” del periodo del Neolitico (V-IV millennio avanti Cristo).
Studi più recenti portano a pensare che queste raffigurazioni siano in realtà mappe, presenti del resto in diverse altre zone della valle.
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