Situata all’estremo nord est del paese, il Friuli Venezia Giulia, insieme al Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, la Sicilia e la Sardegna, è una regione italiana ad amministrazione autonoma. L’assegnazione di un’autonomia amministrativa al Friuli Venezia Giulia, deriva principalmente dalla sua posizione di frontiera e dalla sua storia e le vale a garantire la tutela delle sue caratteristiche culturali e linguistiche, frutto di una confluenza e convivenza di popolazioni e lingue diverse. Nella regione infatti si parlano 3 lingue: quella friulana (diversa dall’italiano e considerata lingua a sé) parlata principalmente nelle province di Pordenone e Udine, la lingua slovena parlata principalmente nelle provincie di Gorizia e Trieste e quella tedesca parlata principalmente in Val Canale (in Carinzia) e in due piccole frazioni della provincia di Udine, a Sauris (nota per il suo prosciutto I.G.P.) e a Timau.
Le origini della regione risalgono all’epoca romana. Durante l’espansione dell’Impero Romano verso l’Europa Orientale, venne fondata nel 181 a.C. la colonia di Aquileia, oggi importante sito archeologico e meta importante di turismo culturale. Da qui la potenza di Roma si espande a raggiera nel territorio limitrofo tracciando quelli che furono i primi confini della regione che conosceranno nei secoli svariate modifiche rispetto a quelli odierni.
Le province del Friuli Venezia Giulia sono: Trieste (capoluogo), Gorizia, Pordenone, Udine. Il Friuli – Venezia Giulia porta nel nome la natura di unione di due aree diverse: il Friuli che comprende il territorio corrispondente alle province di Udine e di Pordenone, e la Venezia Giulia che corrisponde alle province di Gorizia e di Trieste.
Due grandi sistemi montuosi dominano un territorio quasi esclusivamente montano: ad ovest, al confine con la Slovenia, c’è l’altopiano del Carso che con le sue rocce calcaree sorge alle spalle del golfo di Trieste mentre al nord si trovano le Alpi Giulie e le Alpi Carniche. Da queste ultime prende il nome una bellissima regione montana, la Carnia, delimitata a sud dal fiume Tagliamento, i cui centri più noti sono Ampezzo e Tolmezzo. La Carnia è una delle mete predilette dagli alpinisti più intrepidi ma anche degli amanti del trekking e degli sport all’aria aperta in generale.
Dalle Alpi Carniche nasce il Tagliamento, il fiume più grande dell’intera regione, che sfocia nell’adriatico segnando il confine del Friuli Venezia Giulia con il Veneto.
Dalla foce del Tagliamento fino alla Slovenia, si sviluppano le coste della regione per una lunghezza di circa 150 km. Il litorale è basso e sabbioso ad ovest, puntellato da lagune (laguna di Marano, laguna di Grado), mentre a est, con l’avvicinarsi ai rilievi del Carso, diventa roccioso e frastagliato.
E dopo le maestose montagne la seconda più grande attrazione turistica del Friuli Venezia Giulia è proprio la sua costa. In particolare le spiagge di Lignano Sabbiadoro e di Grado (in provincia di Gorizia) godono la fama delle più attrezzate stazioni di villeggiatura d’Italia.
Altro grande polo attrattivo per il turismo enogastronomico è costituito dai numerosi agriturismi che, soprattutto negli ultimi anni, stanno prolificando sul territorio soprattutto collinare.
Il Friuli Venezia Giulia, terra di incontro di popoli e culture, è famoso anche per la sua cucina e per il suo vino.
Già prodotto ed apprezzato dagli antichi romani, la regione collinare del Friuli Venezia Giulia produce degli ottimi vini sia bianchi che rossi. I vitigni più importanti si trovano in particolar modo nei Colli orientali del Friuli, nel Collio Goriziano e nel Grave del Friuli. Uno dei vini tipici del territorio del Friuli Venezia Giulia è il vino Cabernet Grave del Friuli DOC e il vitigno viene coltivato a partire dal diciottesimo secolo. Ma il FVG produce anche degli ottimi vini bianchi tra cui il Tocai, il Picolit, il Riesling, il Prosecco e la Malvasia Istriana.
Quando visitare il Friuli Venezia Giulia
La varietà del territorio e del clima, man mano che dalla montagna si scende verso il mare, rende la visita alla regione una esperienza godibile in qualsiasi stagione dell’anno. In inverno è possibile, soprattutto lungo la costa triestina, imbattersi in una giornata battuta dal vento di Bora che, in questa particolare zona dell’Italia, a causa della grande differenza di temperatura tra il freddo dell’altopiano Carsico ed il caldo del litorale, si rinforza notevolmente, divenendo furioso e turbolento, con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h!!