Uova alla bella Rosina, storia di un amore regale

Le uova alla bella Rosina, anche conosciute come oeuv a la bela Rosin,  costituiscono un antipasto tipico della gastronomia piemontese a base di uova e maionese.

Chi era la bella Rosina?

Correva l’anno 1847 quando Rosa Vercellana, soprannominata la bela Rosin grazie alla sua avvenenza, incontrò per la prima volta il principe ereditario Vittorio Emanuele II. In quell’anno il principe, allora 27enne, si trasferì con la famiglia presso il castello di Racconigi, dove il padre di Rosina dirigeva il presidio militare della tenuta di caccia.

Il futuro Re d’Italia era già sposato ed aveva 4 figli mentre la bella Rosina era poco più che un’adolescente. Tra i due nacque un amore incontrastabile che, nonostante le innumerevoli scappatelle del Re,  durò tutta la vita.

Il matrimonio morganatico

Alla morte della Regina, Re Vittorio Emanuele II sposò la giovane Rosina alla quale, però, non fu permesso di assumere il titolo di Regina dati gli umili natali. Dalla loro felice unione nacquero due bellissimi bambini.

Origine della ricetta delle uova alla bella Rosina

Si racconta che il Re fosse un vero buongustaio e che Rosina amasse cucinare per lui. Questa ricetta costituiva una delle delle pietanze che la bella amante era solita preparare al suo Re. Si dice che il Re ne fosse così ghiotto che questo piatto non mancasse mai sulla sua tavola. Probabilmente le uova preparate in questo modo non furono inventate da Rosina ma ne presero il nome sia per il gusto delicato sia per l’aspetto invitante.

Uova alla bella Rosina_ antipasto tipico piemontese
Uova alla bella Rosina_ antipasto tipico piemontese

La ricetta

Ingredienti per 6 persone

  • 8 uova
  • 300 grammi di olio extravergine di oliva
  • 1 limone
  • sale e pepe qb

Procedimento

Lessare 6 uova facendole cuocere per 10 minuti dal momento dell’ebollizione dell’acqua. Trascorso questo tempo, passarle sotto l’acqua corrente e sgusciarle una volta che si saranno raffreddate. Tagliarle a metà per la lunghezza ed asportare il tuorlo e disporre gli albumi vuoti su di un piatto di portata. Con i due tuorli freschi, un pizzico di sale e l’olio preparare una maionese. Distribuire la salsa nei gusci di albumi ricoprendoli interamente. Passare al setaccio i tuorli sodi e spolverizzare, con il ricavato, gli albumi ripieni di maionese. L’effetto dovrà essere quello di una pioggia di fiori di mimosa. Lasciar riposare le uova così ottenute in un luogo fresco, possibilmente non in frigorifero. Servirle una volta che sono trascorsi almeno 30 minuti.

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