Sicilia: brevi cenni storici

Le testimonianze più antiche di insediamenti umani risalgono al 12.000 a.C. circa fu poi abitata dai Sicani, antica popolazione proveniente probabilmente dalla Spagna e poi dai Siculi, popolo di origine osco-umbra,  intorno al 1400 a.C.

Cattedrale di Palermo
Cattedrale di Palermo

Intorno al IX secolo a.C. i Fenici vi fondano la città di Palermo mentre nell’arco del X-VIII secolo sorsero numerose colonie greche lungo le coste che portarono ad una fuga delle popolazioni autoctone all’interno. In questo periodo la Sicilia conobbe una splendida fioritura culturale (si ricordano Archimede, Caronda, Empedocle, Epicarmo, Gorgia) ed artistica soprattutto nell’architettura religiosa: tra la fine del secolo VII e il principio del VI sorsero i primi templi, ad esempio, a Siracusa e Agrigento; nel corso del VI secolo si ebbero le grandi costruzioni dei templi dorici. In seguito alla conquista romana con la prima guerra punica (264-241 a.C.)  la Sicilia diventa la prima provincia  di Roma e conoscerà un bel periodo di prosperità e crescita che si concluderà con la caduta dell’Impero romano d’occidente.

Agrigento la Valle dei Templi
Agrigento la Valle dei Templi

I secoli bui che seguono vedranno la Sicilia trasformarsi in scenario di conquista da parte di Ostrogoti, Visigoti e Bizantini ed Arabi che perpetrarono una occupazione lenta della regione che cominciò intorno all’827 e che si concluderà solo nel 965 circa con la caduta dell’ultima roccaforte greca (Rocchetta).  Agli arabi sopraggiunsero i Normanni che non distruggono le tracce della dominazione araba ma incardinano un processo di integrazione e sintesi tra le due culture che produrranno, ancora una volta, dei risultati notevoli sia in campo artistici che in campo letterario soprattutto sotto il governo di Federico II di Svevia passato alla storia con l’appellativo stupor mundi. L’isola fu poi oggetto delle mire espansionistiche degli Angioini che, forti dell’appoggio del papa,  acerrimo nemico della dinastia sveva riuscirono a stabilire il proprio governo sul Regno di Sicilia dopo la sconfitta di Manfredi e la morte di Corrado e Corradino.

Vespri Siciliani
Vespri Siciliani

Comincia un epoca di malgoverno molto sofferto dai siciliani che insorgono per cacciarli e favorire l’avvento della corona Aragonese (Vespri Siciliani) in quanto Costanza, la figlia di Manfredi, era la sposa di Pietro D’Aragona. Nel 1282 Carlo d’Angiò viene sconfitto ed il potere passa alla famiglia spagnola. Seguì un periodo di disordini politici la trasformò in terra di contesta tra aragonesi, angioini, siciliani fino a quando, l’unificazione della corona di Spagna col matrimonio fra Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia trasforma Napoli e la Sicilia in due viceregni. La Sicilia, ormai periferica per gli interessi spagnoli viene retta da stranieri non più interessati ad uno sviluppo reale del territorio: dal 1500 fino al 1713 il viceregno è retto dagli Asburgo. Poi passa ai Savoia e ritorna, nuovamente in mano Spagnola.

Messina piazza Unità d'Italia
Messina piazza Unità d’Italia

Dopo il Congresso di Vienna Ferdinando I di Borbone riunisce di nuovo Napoli e Sicilia nel nuovo Regno delle Due Sicilie. Il Regno dei Borbone è ambivalente: da un lato autoritario e reazionario nel manifestato appoggio alle classi più dei proprietari terrieri, dall’altro moderno e illuminato nello sviluppo di una politica economica protezionistica e nell’impegno dimostrato nella valorizzazione e nello sviluppo del territorio  con bonifiche, costruzione di acquedotti e strade, che porta un certo grado di prosperità attraverso la valorizzazione delle risorse agricole, cerealicole e dello zolfo. Ciò nonostante, i siciliani si dimostrano insofferenti alla dominazione straniera. Scoppiano insurrezioni autonomiste e separatiste nel 1820 e nel 48. I Borbone resisteranno fino all’Unità d’Italia.